GREG WILTJER: “BRESCIA FU IL MIO TRAMPOLINO DI LANCIO, CHE ORGOGLIO VEDERE MIO FIGLIO IN ITALIA, SABATO CONTRO LA GERMANI PER ME E’ MATCH EMOZIONANTE”

L’ex pivot della Silverstone (stagione 1984-85) e padre di Kyle, avversario sabato di Della Valle e compagni, è intervenuto ieri a “Basket Time 2.0”: “Da voi mi sono proprio divertito tranne… i giorni della grande nevicata. Mio figlio avuto come allenatore lo stesso di Jabbar, rispetto a me è più tiratore e sa difendere sia su giocatori piccoli che grandi“

Brescia. Greg Wiltjer, pivot della Silverestone Brescia nella stagione di A2 1984-85 chiusasi con la promozione e padre di Kyle che con Venezia sabato sfida la Germani, è stato ospite ieri sera della trasmissione “Basket Time 2.0” in onda come tutti i mercoledì su Well Tv (canale 176 del digitale terrestre, in streaming su www.welltv.eu), sulle pagine Facebook di Bresciacanestro e di Cristiano Tognoli e sul canale Youtube di Cristiano Tognoli.

Che ricordi hai della tua parentesi bresciana?

“Esperienza incredibile, la mia prima all’estero, era tutta un’avventura, sono stato accolto benissimo dalla squadra, dalla società e dalla città”.

Eri reduce con il Canada dalle Olimpiadi del 1984…

“Si ho fatto le Olimpiadi in quell’anno, tra l’altro ricordo l’Italia era fortissima, ho fatto l’antidoping con Dino Meneghin, nonostante fosse un uomo molto grande e sembrava incutere timore, ho scoperto una persona adorabile e simpatica”.

(Greg Wiltjer quando giocava per la Silverstone Brescia)

Consideri Brescia il trampolino di lancio per la tua carriera, che ti ha poi portato a indossare le maglie di Barcellona e Aris Salonico?

“Si sicuramente. Lo è stato e non lo dimenticherò”.

Che ricordi hai di Marco Pedrotti (ospite in studio durante la trasmissione)?

“Mi ricordo innanzitutto che mi sono divertito tanto, sono stato accolto in una famiglia, mi sentivo a casa mia. Durante gli allenamenti con Marco ci picchiavamo parecchio, era dura. Al di fuori del campo eravamo amici”.

Fu l’anno della grande nevicata a Brescia, te la ricordi?

“Sono abituato a vederla la neve, ero arrivato dal Canada e sono arrivato a Brescia per… vedere la neve (ride)…. Incredibile. Era tutto bloccato, neve ovunque. Avevo anche invitato i miei genitori per stare un po’ insieme, pensavano di passare una vacanza romantica in Italia e invece tutti bloccati dalla neve”.

Oggi, a 63 anni, cosa fai?

“Mi occupo della security in un College vicino a Portland, quando ho tempo libero vado in bici e faccio sport”.

Immaginiamo che guarderai la partita di sabato sera dove tuo figlio giocherà contro Brescia…

“Certo non posso perdermela per nulla al mondo. Sono orgoglioso di vedere mio figlio in Italia e sapere che sabato giocherà contro la mia ex squadra, sono contento che stia facendo quello che voleva fare, sta facendo delle grandi esperienze in Europa”.

Che giocatore è ?

“E’ diverso da me, fin da piccolo gli hanno insegnato i fondamentali della pallacanestro, del tipo usa la mano destra o la sinistra, lui è più un tiratore e sa anche difendere su gente più piccola e veloce. Il suo primo allenatore è stato lo stesso che insegnò il gioco del basket a Kareem Abdul Jabbar quindi direi che ha avuto un buon maestro”.

(La Silverstone stagione 1984-85)