A poche ore dal match con la Dolomiti Energia, il coach della Germani sorprende sul giocatore infortunato e inquadra la gara di domani: “Ci piacerebbe migliorare il record che vede Brescia quasi sempre sconfitta a Trento e prenderci altro vantaggio su di loro”
San Zeno. Dopo essere intervenuto mercoledì in trasmissione a “Basket Time 2.0”, Alessandro Magro si è presentato in conferenza stampa anche questo venerdì nella sede del club a San Zeno per analizzare la partita che attende domani la Germani a Trento.
“Prima di recarci a Torino per la Coppa Italia, abbiamo di fronte quattro partite con squadre che saranno tutte alla kermesse delle Final Eight e che quindi ci aiuteranno a testare ulteriormente il nostro stato di forma. Sono degli ottimi banchi di prova e cominciamo da Trento, una squadra che ha tre vittorie in meno di noi e sulla quale puntiamo ad allungare ulteriormente il vantaggio in classifica in vista della miglior posizione nei play off. All’andata furono bravi a romperci tutti i giochi, leggendo bene quello che volevamo fare, con una grande aggressività. Ci piacerebbe che il record di 1-6, che il club ha nei match in terra trentina, venisse migliorato”.
Come sta Petrucelli?
“Io spero di averlo a disposizione già per la partita di domani…”.
Si era parlato di almeno una settimana prima di rivalutarlo…
“Io spero di poterlo far giocare già a Trento”.
Se così non fosse, c’è comunque un Burnell reduce dalla sua miglior prestazione stagionale. Anche Gabriel è reduce da una prestazione molto solida. Merito anche dei colloqui personali che hai avuto con loro?
“In una squadra che fino ad ora ha performato molto bene, Burnell per noi potrebbe essere il miglior acquisto da… mercato di riparazione, detto che non abbiamo molto da riparare. Di lui ho apprezzato non solo i 14 punti con Treviso, ma anche i 6 rimbalzi, 6 assist e la prestazione in difesa. Se Petrucelli non dovesse farcela, nel “tre” possiamo spostare anche Massinburg e Akele oltre a Burnell. Era il momento di fare delle chiacchierate, essendo finito il girone di andata. Dopo ogni chiacchierata ogni giocatore si sforza di fare quello che gli è stato chiesto per il suo bene e quello della sua squadra. Mi aspetto quindi che possa tornare a fare una buona partita anche Akele, che ha sempre fatto il suo in difesa, ma che ci può anche dare di più nelle piccole cose in attacco”.
Che squadra è Trento?
“Sono la squadra che stoppa più di tutti con Biligha, Udom e Cooke e insieme a Varese è quella che corre meglio il campo. Dipendono molto dal tiro da 3 punti, nelle vittorie vanno anche oltre il 40%. Hanno tre ottimi palleggiatori come Ellis, Baldwin e Hubb, che sono sicuro recupererà proprio per la gara contro di noi. Non dovremo accettare una gara da corri e tira, servirà pressione sui loro palleggiatori-tiratori”.
All’andata con Trento si giocò ad ottobre. Cosa trovi di meglio rispetto ad allora nella tua squadra?
“La consapevolezza. Le vittorie ottenute, sia in maniera facile che meno facile, ci hanno dato la misura di quello che siamo e possiamo fare. Noi domani giocheremo la 19esima partita della stagione, Trento è alla numero 32. Fare le Coppe ti consente di confrontarti continuamente con processi di crescita, il nostro quest’anno è un po’ più lento nelle partite, ma possiamo andare più a fondo nel lavoro in settimana. Rispetto alla gara di andata con Trento, abbiamo cambiato qualcosa nella preparazione della partita, proprio per non ripetere certi errori. Contro di noi le avversarie vogliono esaltarsi e fare la partita e quindi non dobbiamo sorprenderci di prestazioni balistiche come quelle di Sneed, Olisevicius, Robinson ecc…”.
In una recente intervista hai detto che sei un allenatore che ha bisogno di tempo per far sì che i giocatori entrino nel tuo sistema, in una stagione così ti ha aiutato avere giocatori che già ti conoscevano?
“Sono un allenatore che ama stare in palestra. Avere più tempo durante la settimana è un vantaggio, anche se i giocatori tendono a voler giocare più che allenarsi. Giusto per fare un esempio: ogni giorno Bilan viene marcato da Cobbins e viceversa, sanno sempre cosa aspettarsi, c’è poca variazione e qualcuno al giovedì o al venerdì inizia ad essere un po’ annoiato, giusto per usare un eufemismo. Anche quando sono stato in Nazionale, gli assistenti mi hanno detto che il mio non è un sistema facile: io non lo credo, ma se me lo dicono in tanti vuol dire che è così”.