MAGRO: “CON TREVISO CI ASPETTA UNA GARA SIMILE A QUELLA DI BRINDISI. A INIZIO SETTIMANA IN SPOGLIATOIO ABBIAMO AVUTO CONFRONTO MOLTO ACCESO SUGLI ERRORI COMMESSI E SU QUELLO CHE DOBBIAMO FARE DA QUI IN AVANTI”

Un richiamo alle responsabilità singole e collettive e un mini bilancio alla fine dell’andata dal coach della Germani proiettato anche sul match di domenica con la NutriBullet: “Siamo indispettiti dal ko di settimana scorsa, sappiamo di aver perso qualche occasione nel girone d’andata, ma abbiamo comunque chiuso secondi solo per lo scontro diretto a sfavore ed eguagliato il miglior record societario. Non è un caso se le quattro sconfitte stagionali sono coincise con le peggior prestazioni difensive. Vogliamo ottenere i play off giocandoci il maggior numero possibile di gare in casa perchè Pallacanestro Brescia ormai è una cosa di tutta la città e siamo molto contenti che il pubblico sia aumentato di quasi mille persone in più a partita”

San Zeno. Dopo la sconfitta di Brindisi, che ancora brucia in tutto l’ambiente, e a due giorni dal match interno con Treviso, il coach della Germani Alessandro Magro ha fatto il punto della situazione. 

“Credo sia giusto fare un check: il percorso compiuto fino ad ora ci ha consentito di chiudere secondi solo per lo scontro diretto sfavorevole con Venezia, altrimenti eravamo primi, abbiamo replicato il record alla fine dell’andata della stagione 2017-18 e andremo a Torino a difendere la Coppa Italia. In molte statistiche siamo tra le migliori squadre del campionato, se non la migliore. Sono record che a inizio gennaio però non ci lasciano nulla. Siamo abituati a standard elevati e vogliamo continuare a migliorarci per difendere prima di tutto il nostro palazzo nelle otto partite che ancora giocheremo in casa. Siamo contenti di aver fatto registrare quasi mille presenze in più di media al PalaLeonessa rispetto all’anno scorso, sappiamo però che dobbiamo restituire questa fiducia, che la gente ci dà, lottando al massimo per far loro passare qualche ora di divertimento”. 

Che squadra è la NutriBullet?

“Treviso si è affidata Olisevicius e Robinson giocatori di esperienza, hanno promosso Bowman in quintetto: i tre segnano più del 50% dei punti di squadra. Harrison ha avuto una flessione per via di un infortunio, ma resta giocatore di qualità, Paulicap fa quello per cui è stato preso ovvero dare dinamismo, atletismo in undersize. Ha avuto un high di 19 rimbalzi, ne prende tanti anche in attacco. Sarà una partita simile a quelle di Brindisi per le necessità di vincere che ha la nostra avversaria, che dopo alcune buone gare, è incappata in due sconfitte di fila. Hanno l’esigenza di accorciare sulle dirette concorrente e in particolare su una squadra come Varese, che è in un buon momento. Riusciremo a difendere il nostro fortino solo se saremo solidi”. 

Bisogna quindi tornare a difendere forte?

“Non è un caso se le nostre quattro sconfitte sono coincise con le nostre peggiori prestazioni difensive. E’ la testimonianza che siamo una squadra che sa attaccare, sa far male, ha dei pregi nella metà campo offensiva, ma non può prescindere dalla prestazione difensiva. Treviso ama correre, quindi dovremo essere performanti nei primi 8” delle loro azioni, tenendo sotto pressione le folate di Robinson. Non avendo iniziato il 2024 con una vittoria, vogliamo ottenerlo domenica”. 

La sconfitta di Brindisi può aver aiutato a lavorare al meglio con un certo focus sull’avversario?

“Nessuno vuole perdere, mai: siamo andati a Brindisi con altre idee rispetto alla partita fatta. Con tutti i giocatori ho analizzato la prestazione difensiva fatta, più di uno di noi ha difeso sotto i propri standard. Le responsabilità sono da dividere tra tutti. La nostra riunione di inizio settimana è stata dai toni accesi perchè dobbiamo sempre ricordarci chi siamo e dove vogliamo andare. Dobbiamo sapere che ci saranno sempre giocatori che avranno grosse motivazioni contro di noi. In settimana c’è stata la volontà di capire dove possiamo diventare più bravi. Siamo i migliori nel rapporto assist-palle perse, ma dobbiamo essere migliori anche quando non abbiamo la palla in mano: l’80% del tempo un giocatore lo passa senza palla in mano e deve essere bravo a fare tutto quello che occorre. Ci siamo molto concentrati su di noi, non per mancanza di rispetto verso Treviso, ma perchè dobbiamo riprendere il filo delle cose da fare. Mi aspetto e mi auguro che in partita si possano raccogliere i frutti del lavoro fatto”. 

Quando hai parlato nel dopo Brindisi non c’era ancora la griglia della Coppa Italia, non aver sfruttato la possibilità di chiudere al primo posto ti ha dato fastidio?

“Aver perso a Brindisi mi ha dato fastidio a prescindere dai risultati degli altri. Poteva essere una partita alla nostra portata, anche se non si può dare nulla di scontato in questo campionato così come non erano scontate le nostre vittorie con Tortona in trasferta e Milano in casa. Un 13-2 poteva essere possibile, ma stiamo comunque parlando del miglior record fatto fino ad ora insieme a quello del 2017-18. Affrontare Napoli o Pistoia non cambia molto, non sarebbe stato più facile affrontare i toscani, che hanno vinto finora comunque 8 partite su 15. Quantomeno non ci siamo fatti risucchiare da quelli dietro, non è cambiato nulla, ora l’obiettivo è tenere il ritmo che può essere per tanti una normalità, ma in realtà non è la normalità. Quello che c’è dopo il 19 febbraio lo vedremo appunto da lì in avanti. Ora pensiamo alle prossime cinque partite di campionato che ci prepareranno alla kermesse di Torino: affronteremo tra l’altro quattro squadre che saranno al PalAlpitour quindi tra le migliori del campionato. Le prossime cinque gare ci daranno anche una bella idea su quello che potremo fare fino alla fine della regular season, allungando la classifica se possibile”. 

Qual è il numero che metterete sulla lavagna da qui alla fine?

“Siamo ambiziosi e indispettiti dal fatto di aver perso un paio di occasioni. Non ci dimentichiamo però da dove siamo partiti e dove vogliamo andare. Il prossimo macro obiettivo è arrivare a fine campionato con una buona posizione nei play off perchè sarebbe bello fare una post-season con il maggior numero di partite in casa visto che Pallacanestro Brescia è una cosa di tutta la città e vogliamo continuare insieme un sogno con il vantaggio del campo”. 

Tutti i giocatori sono sempre coinvolti, anche se a volte c’è chi fa più e chi meno: è il segnale che avete azzeccato tutte le scelte nella costruzione della squadra?

“I successi di una stagione dipendono da come riesci a tenere gli infortuni lontani da casa tua. Ci vuole bravura e fortuna per tenere sempre la stessa squadra durante la stagione. Chi cambia è per infortunio o perchè le cose non stanno andando come si pensava. Quando vai a toccare qualcosa non sai mai cosa può venire fuori. Siamo contenti delle scelte fatte, che ci hanno permesso di essere questo tipo di squadra. Ora dobbiamo essere più performanti con certi giocatori, come siamo riusciti a fare con Massinburg rispetto all’anno scorso. Le parti del gioco dove possiamo fare un passo in avanti stanno nella capacità di coinvolgere un po’ di più in attacco Petrucelli e Gabriel. Nell’efficienza del gioco in pivot basso siamo solo a metà classifica nelle statistiche di specialità: possiamo coinvolgere ancora di più Bilan. Muovendo di più e meglio la palla possiamo anche tirare più in ritmo da 3, ma non abbiamo le caratteristiche per essere come gli altri anni da questo punto di vista. Non si può avere tutto, abbiamo fatto delle scelte. Ci vuole del tempo per passare da squadra media a buona e ancora di più per diventare da buona ad eccellente. Dovremo avere la capacità di battere forte sui dettagli. Il senso di urgenza ci deve essere sempre, non solo quando la pancia è meno piena del solito”.