MAGRO: “FORTUNATO AD ALLENARE UNA SQUADRA COSI’. STIAMO GIOCANDO UNA PALLACANESTRO DI QUALITA’. ADESSO PERO’ NON TRASFORMIAMO LA CONSAPEVOLEZZA IN ARROGANZA”

L’allenatore della Germani si coccola un’atra grande prestazione dei suoi: “Siamo riusciti a far correre Napoli il meno possibile. Partita straordinaria di Cournooh”

Napoli. Una partita indirizzata fin dai primi minuti e poi gestita, senza disunirsi, mantenendo un vantaggio “di sicurezza” nel secondo tempo contro un’avversaria di livello: questa è stata la preziosa vittoria della Germani Brescia in quel di Napoli, nell’anticipo della 4^giornata di ritorno che vale anche il +4 momentaneo sul secondo posto. Ecco il commento di un Alessandro Magro orgoglioso della prestazione dei suoi giocatori.  

“Non era una partita facile e scontata, visto quello che Napoli ha fatto finora: venire qua e imporre il gioco era la cosa che volevamo fare. Io sono orgoglioso della partita dei miei giocatori: abbiamo mosso bene il pallone nel primo tempo ma la vittoria nasce dalla difesa. Abbiamo provato a far correre Napoli il meno possibile e abbiamo creato un solco nel primo tempo che poi abbiamo gestito nel secondo: nel terzo quarto la partita è diventata più spezzettata ma non abbiamo mollato. La squadra non si è separata, non ha mai mollato e ha preso spallate senza disunirsi: bisogna anche considerare che anche con quintetti atipici e senza Amedeo Della Valle abbiamo portato a casa la partita. Ora non so quanto stia facendo Venezia in trasferta, ma intanto ci prendiamo 2 punti preziosi fuori casa contro una squadra forte e ben allenata. Quella fatica maggiore che abbiamo fatto nel secondo tempo ci dà materiale su cui lavorare in vista dello scontro che ci sarà tra 10 giorni in Coppa Italia, che sarà ancora più importante. Penso che rispetto alla qualità di gioco che stiamo esprimendo, i ragazzi si meritano di stare il più possibile in vetta alla classifica: il gruppo è serio e umile e prova a giocare una pallacanestro di qualità e di cui sono orgoglioso”.

Il primo quarto è stato uno dei più belli e decisivi della stagione finora?

“La squadra ha provato a passarsi la palla, mentre nel secondo tempo Napoli ha sporcato di più il gioco e abbiamo diminuito gli assist. C’è stata intelligenza da parte nostra nel gestire il pallone e gestire il loro pressing: siamo andati sulle chiamate offensive più brevi e abbiamo condiviso la palla. Cournooh ha giocato una partita straordinaria: magari gli avversari non preparano una partita contro di lui, ma sappiamo quanto sia importante e lo dimostra anche negli allenamenti. Ha attaccato bene dal palleggio e con la faccia tosta. Ha fatto più fatica Bilan, che ha fatto una partita meno brillante rispetto al solito: evito di aprire il capitolo arbitrale, anche perché potrebbe dire la stessa cosa anche Milicic. Gli arbitri, come dico sempre, non li possiamo controllare. Credo che l’enorme entusiasmo che il palazzetto aveva possa aver messo un po’ di pressione su Napoli, soprattutto nei momenti iniziali in cui abbiamo fatto il break e segnavamo con continuità”

Colpisce ancora la consapevolezza della squadra nel saper gestire il vantaggio, ma c’è il rischio che questa consapevolezza possa diventare anche un po’ di pressione?

“Abbiamo parlato con la squadra di questo: questo progetto nasce da underdog 3 anni fa, con Brescia che veniva da annate complicate. Ora invece non ci possiamo più nascondere e abbiamo un bersaglio sulla testa: gli avversari fanno andare il pallone in modo più leggero. D’altronde quando vieni considerata come squadra grande giocano tutti meglio e magari, tra le fila degli avversari, segnano dei canestri anche giocatori che non ti aspetteresti. La consapevolezza è una parola importante: non deve mai trasformarsi in arroganza. Se siamo consapevoli che ce la possiamo giocare sarebbe stupido non farlo”.

Avete avuto ottime percentuali, con pochissimi tiri forzati da parte vostra: questa circolazione di palla è il manifesto di questa Germani?

“Penso che il manifesto sia la capacità che abbiamo di mandare tanti giocatori diversi in doppia cifra, a seconda della partita e dei momenti: sono fortunato perché ho una squadra che si fa allenare, con giocatori che ascoltano e hanno la volontà di condividere il pallone. Penso soprattutto a Christon, che ha sempre fatto 17 di media negli ultimi anni, mentre ora pensa a come far fare i canestri ai compagni”.