Per il coach della Germani la prestazione a due facce può essere dipesa ancora dal match della scorsa settimana: “Oggi ero meno sereno che prima della partita con Milano. Nella ripresa la nostra difesa ha cambiato l’inerzia ed è bello quando vedo che i giocatori capiscono cosa ognuno deve fare per la squadra. Con 5000 sugli spalti non possiamo mai perdere. Spero che per Petrucelli non sia nulla di serio…”
Brescia. Con un terzo quarto da 33-9 che stordisce Treviso, la dodicesima vittoria in campionato della Germani è servita: coach Alessandro Magro si presenta in sala stampa e cerca di vedere soprattutto i lati positivi della prestazione del secondo tempo, dimenticando i primi 20 minuti e la successiva “strigliata” data ai suoi nell’intervallo. Ecco il commento dell’allenatore della Leonessa.
“Dobbiamo assolutamente dimenticare il primo tempo e l’approccio dal punto di vista dell’energia. Abbiamo fatto una settimana con colloqui individuali come facciamo ogni stagione: abbiamo fatto una riunione importante dopo Brindisi per cercare di mantenere il livello alto che abbiamo tenuto fino ad ora e che ci ha fatto avere il record migliore del campionato con Venezia. Posso pensare che la volontà di fare quello che abbiamo provato in settimana nelle varie aree del gioco ci abbia un po’ condizionato e ci abbia fatto pensare troppo: voglio vederla in modo positivo… Non voglio pensare che bastasse una difesa a zona per mandarci in tilt, dato che fino ad oggi non abbiamo avuto problemi. Forse abbiamo pensato troppo e abbiamo perso aggressività.
“Non è la sede giusta per parlare di quello che ho detto nell’intervallo… – prosegue Magro – Nella ripresa abbiamo costruito dalle palle perse di Treviso e dalla transizione il primo break e poi la vittoria. Sono molto contento della prova individuale di Burnell, che ha anche trovato ritmo da 3 punti. E’ stato aiutato anche dall’aver risolto un problema fisico che gli stava dando molto fastidio fin dalla partita di Venezia. E’ stata una partita in cui tutti hanno dato contributo: abbiamo forzato gli avversari a 40 errori al tiro e lasciato pochi rimbalzi a Paulicap. Amedeo ha fatto la partita con l’accoppiamento difensivo più difficile con Bowman e lo ha tenuto a 4 punti: sono tutti aspetti positivi che ci danno fiducia. Non salvo il primo tempo, ma dal secondo ci sono tante buone cose”.
Come sta Petrucelli?
“Ha preso una scavigliata nel tentativo di correre in contropiede e si stava facendo vedere dallo staff: è presto per capirne l’entità, mi auguro fosse solo un grande spavento, senza essere nulla di serio”.
E’ arrivata una risposta importante anche da Kenny Gabriel, che è stato determinante nel terzo quarto
“Kenny ha fatto sicuramente una buona prova. Tutti provano a non disattendere le proprie aspettative, il problema è che a volte la pressione arriva da loro stessi e dalla volontà di far bene in un gruppo in cui ci sono tante alternative. Pensiamo a Christon: questo gruppo non ha bisogno che faccia 20 punti e oggi è stato molto prezioso dando ritmo all’attacco. Ci sono tanti giocatori che stanno capendo cosa devono fare per aiutare la squadra a vincere: mi piace il fatto di non avere mai visto nessuno mettersi in proprio. Il rischio è che ognuno provi a vedere se riusciamo a fare qualcosa di meglio mettendosi in proprio e giocando individualmente questo ci farebbe dividere: stasera non è successo. Anche se la partita non si era messa bene, abbiamo cambiato l’inerzia e il merito è di quello che hanno fatto i giocatori, soprattutto in difesa”.
In un brutto primo tempo, comunque l’ingresso di Cobbins ha dato qualcosa di importante in difesa: sei d’accordo?
“Nel primo tempo non salviamo nessuno a partire da me, nel secondo tutti hanno dato in termini di energia: abbiamo visto la possibilità di stoppare e di rollare. Volevamo condividere ancora di più il pallone e giocare bene senza palla, nel secondo tempo sono venute meglio alcune cose provate in allenamento: questo mi lascia contento”.
Sei stato un po’ preoccupato dopo i primi 2 quarti? Ti è sembrata una prosecuzione, dal punto di vista mentale, della prova deludente di Brindisi?
“Mi è piaciuta la capacità che hanno avuto, dopo la chiacchierata nell’intervallo (se così vogliamo chiamarla), di non alzare il nervosismo e ripartire dalle piccole cose. Gli ho detto di non pensare troppo e di ripartire dalla difesa: il gioco diventa semplice se tu metti energia e quando lo abbiamo fatto Treviso ha sbagliato anche tiri facili, ma quello è frutto del fatto che gli abbiamo tolto quella fiducia che avevano nel primo tempo. Mi aspettavo una partita con un divario più piccolo e temevo questo incontro: siamo riusciti a girarla bene”.
Sarebbe stato un peccato perdere anche con così tanto pubblico a palazzo…
“L’anno scorso è successo un paio di volte che ci fosse tanto pubblico e che noi perdessimo partite evitabili. Ora abbiamo un totale di 12 vinte su 16 partite e stiamo facendo un bel percorso: quello che mi è dispiaciuto l’anno scorso e mi sarebbe dispiaciuto stasera è non finire il lavoro davanti ad un ottimo pubblico. Ho letto il comunicato degli Irriducibili e l’intenzione di coinvolgere tutti i settori, facendo diventare un palazzo che è sempre corretto ancora più caldo. La squadra si merita questo calore, ma non era scontato avere a metà gennaio contro Treviso 5000 persone a sostenerci”.
Nel primo tempo c’è stato un po’ di strascico mentale dopo Brindisi?
“Io parlo a caldo e poi magari rivedendo la partita do una lettura diversa. La testa, secondo me, guida tutto e io credo che queste siano le partite più difficili da affrontare: è ovvio che la partita di domenica scorsa deve insegnarci qualcosa. In queste serate non è facile: ero meno sereno oggi rispetto al sabato della partita con Milano. Possiamo lavorare in settimana sul lato mentale, nell’approcciare al meglio la partita e sul concentrarci sulle piccole cose: l’ho detto anche nell’intervallo, con toni poco gentili dopo la prestazione del primo tempo…”