NON E’ SEMPRE FESTA

Santo Stefano amaro: la clamorosa rimonta di Catanzaro (da 0-2 a 3-2) non si ripete al Rigamonti contro il Parma capolista e campione d’inverno, che trova due gol in cinque minuti a metà del primo tempo. Il Brescia incappa nella prima sconfitta in sette partite con Maran: ora -3 dai playoff e +5 sui playout

Brescia. Si ferma a quota sei la striscia di risultati utili consecutivi del Brescia sotto la guida di Rolando Maran, che nel pomeriggio di Santo Stefano al Rigamonti deve cedere il passo alla capolista Parma. A decidere la sfida l’uno-due terribile degli emiliani, che con il capolavoro di Bernabè al diciottesimo sbloccano la partita e con il raddoppio di Mann cinque minuti dopo (sul regalo di Natale del trio Cistana-Papetti-Andrenacci) mettono a segno il colpo del ko tecnico alle rondinelle. Che chiudono l’andata a 25 punti (non male visto com’era messa la squadra a metà novembre), perdendo un punto sui playoff (ora distanti tre punti, ma alla ripresa ci sarà lo scontro diretto a Modena) e tre sui playout (i biancoblù sono a +5).

(Bernabè con un eurogol ha portato in vantaggio il Parma al 18’)

(Andrenacci battuto per la seconda volta, al 23’, da Man)

Il match. Eppure la gara di Mompiano non era iniziata male per la compagine di Maran, che nel primo quarto d’ora aveva messo alle corde il Parma, trovando anche la rete del vantaggio con Moncini, annullata però a causa di un fuorigioco di pochi centimetri dell’attaccante in maglia numero 11 su un bel cross di Huard, arrivato dopo l’ennesimo recupero alto dei biancoblù nei primi quindici minuti. Scampato il pericolo i ragazzi di Pecchia salgono in cattedra grazie ad una maggiore qualità e con un siluro di Bernabè, che mette la palla sotto il sette, pescano il jolly per l’1-0. Il Brescia subisce il colpo e cinque minuti dopo deve capitolare nuovamente. Gli ospiti sfondano ancora sulla fascia sinistra difensiva delle rondinelle con Bernabè che libera di tacco Man, il quale approfittando dell’errore di Cistana in fase di rinvio ruba palla, si invola verso la porta di Andrenacci e lo batte facendo passare il pallone in mezzo alle gambe dell’estremo difensore biancoblù, non esente da responsabilità. Le rondinelle non demordono e provano a controbattere, lasciando però praterie agli emiliani che, individuato il punto debole della difesa bresciana, continuano ad attaccare a destra puntando a ripetizione Papetti, Huard e Cistana. L’ormai ex vice capitano (oggi pomeriggio la fascia è andata sul braccio di Andrenacci in assenza di Bisoli e i gradi di vice erano ricoperti da Papetti) perde un altro pallone sanguinoso al limite dell’area e viene graziato da Bernabè che questa volta con il mancino non trova né forza né precisione per battere Andrenacci.

Moncini a terra reclama il rigore per la trattenuta di Balogh

Stavolta i cambi non… cambiano. Il gol che riaprirebbe la partita arriva al 39′ con Bianchi su assist di Olzer, ma la posizione di partenza del giocatore scuola Milan è irregolare dopo il recupero alto di Jallow e per la seconda volta nel primo tempo il Rigamonti vede il proprio urlo di gioia strozzato in gola. All’intervallo il punteggio recita 0-2 e Maran decide di correre ai ripari sostituendo Olzer e Huard, inserendo al loro posto Galazzi e Bjarnason, esclusi a sorpresa dall’undici titolare, e passando al 4-3-2-1 visto anche a Catanzaro nella rimonta del secondo tempo. Questa volta però gli accorgimenti del tecnico trentino non danno gli effetti sperati e il Brescia si rende pericoloso per la prima volta solo al 78′ prima con un tiro di Ferro appena dentro l’area che termina alto e poco dopo con una gran botta di Paghera dalla lunga distanza che termina larga di un metro alla destra di Chichizola. Prima solo Parma, con gli ospiti che controllano il ritmo e che si rendono pericolosi in più occasioni, trovando con Mihaila anche la rete del 3-0, annullata anch’essa dall’assistente di Ayroldi per fuorigioco.

Arriva così la prima sconfitta del Maran bis a Brescia, contro un avversario di tutt’altra caratura e al quale vanno riconosciuti i propri meriti. Anche quelli di aver messo in evidenza i limiti della rosa delle rondinelle (oggi non al completo) che a gennaio dovrà essere rinforzata da Cellino (più volte inquadrato in tribuna) per continuare a navigare nelle zone tranquille di classifica ed evitare di vivere un girone di ritorno tumultuoso come quello della stagione scorsa. Maran ha già affermato in conferenza di avere le idee chiare in testa, vedremo se chi di dovere lo ascolterà e accontenterà, facendo un passo indietro dalla propria figura di padre padrone. Intanto questa mattina alle 10:30 ultimo allenamento dell’anno a Torbole Casaglia. La ripresa è fissata per il 4 gennaio. Due giorni dopo la riapertura ufficiale del mercato.

(Cellino nel pitch box con famiglia e amici)

(La contestazione dei Brescia 1911)

(La direzione di Ayroldi ha sollevato più di un dubbio)
(Fabio Pecchia, allenatore del Parma capolista e campione d’inverno, vincente anche al Rigamonti)