L’allenatore della Sampdoria non trova alibi ai suoi giocatori: “Non era la prestazione che dovevamo fare eppure li avevo avvisati in settimana dei rischi che avremmo corso. Ci aspettavamo un Brescia così, non abbiamo messo la necessaria aggressività”
Brescia. La faccia di Andrea Pirlo parla da sola. L’allenatore blucerchiato, nonostante sia squalificato, viene in sala stampa e prova a dare una spiegazione sulla netta sconfitta subita dalla Sampdoria al Rigamonti.
“Non ce l’aspettavamo e non dovevamo essere così. Avevamo avvertito i ragazzi del rischio che c’era e del confine tra l’essere fiduciosi e l’essere presuntuosi. Oggi siamo stati presuntuosi. Troppo leggeri, non abbiamo mai vinto un contrasto. Questa partita deve farci capire che tutte le partite di serie B sono importanti e devono essere giocati con la giusta cattiveria. Il risultato parlo chiaro”.
E’ anche un problema mentale? La serie positiva ha portato troppo entusiasmo?
“Durante la settimana non avevo avuto brutti segnali. Avevo detto che non bastano tre partite per sentirsi bravi. Tutte le partite sono determinanti e vanno affrontate al massimo altrimenti perdi come abbiamo perso oggi”.
Cosa si è fatto Vieira?
“Sarà un problema a livello muscolare, speriamo nulla di grave”.
Quanto è mancato Borini?
“E’ importante, ma non dobbiamo avere questi alibi. Ci sono altri giocatori che possono e devono sostituirlo. Non possiamo andare così in difficoltà se ne manca uno. Lui è uno che oltre a fare il suo, aiuta anche i compagni, ma mancherà per tanto tempo quindi dobbiamo arrangiarci anche senza il suo contributo. Depaoli ha preso un’ammonizione stupida, poteva evitare quell’atteggiamento, magari con in campo uno come Borini avremmo evitato certe situazione, ma ripete non deve diventare un alibi. De Luca ha fatto la sua partita, ha avuto le sue occasioni, ha bisogno di sbloccarsi, speriamo lo faccia presto. Sono deluso, non dovevamo fare questo tipo di partita. Non siamo ancora maturi. Una sconfitta così sono sicuro che non ci farà più abbassare la guardia”.
Siamo quasi a metà stagione, qual è il bilancio? In classifica guardate davanti o dietro?
“Guardiamo di partita in partita, a noi stessi. Le partite sono da giocare sempre al massimo. Dobbiamo vivere sempre con l’apprensione e la paura altrimenti diventiamo presuntuosi”.
Pensi che il Brescia l’abbia vinta anche sul piano tattico, con questa costruzione a 3 che fa da quando c’è Maran o c’è stato altro sul piano caratteriale?
“Sapevamo qual era il tipo di partita, il Brescia con Maran ha sempre giocato a 3 per poi passare a 4 o a 5 dietro in fase difensiva. Dovevamo mettere più aggressività, siamo mancati li e nelle preventive. Non vedevamo dove erano i loro attaccanti e li lasciavamo sempre liberi”.
Anche se sei arrabbiato e deluso per il risultato, hai provato delle belle emozioni nel tornare al Rigamonti dopo dodici anni da avversario (era il 2011 e giocava nel Milan, ndr)?
“E’ sempre bello venire nella mia città e in questo che è stato il mio stadio, ma è brutto andare via con una sconfitta. Le belle emozioni per un bresciano quando torna a Brescia ci sono sempre”.