UN SACCO BELLO

La Germani domina a Trento, campo che in passato aveva riservato quasi esclusivamente delusioni, e almeno per una notte è in testa da sola. Vince di 26 dopo aver toccato anche il + 35. Sei uomini in doppia cifra, Akele sfiora la doppia doppia. Oltre 300 tifosi entusiasti inneggiano allo scudetto

Trento. La domanda che abbiamo fatto ad Alessandro Magro a fine partita in sala stampa è anche l’incipit con cui entriamo nel commento di questa straordinaria vittoria della Germani sul campo maledetto di Trento, ex campo maledetto dopo oggi: come si fa a tenere i piedi per terra dopo prestazioni così? Viene spontaneo chiederselo mentre gli oltre 300 tifosi al seguito della Leonessa cantano entuasiasti: “Abbiamo un sogno nel cuore, vincere il tricolore…”. Mauro Ferrari, che pure è il primo a godersi un successo di tale portata, passa sotto il settore dei sostenitori biancoazzurri e con la mano fa segno di stare calmi. Che il percorso è lungo. Troppo lungo. E nello sport, come nella vita, è facile scottarsi. Lo ricorda doverosamente anche lo stesso Magro rispondendo proprio alla nostra domanda. Per almeno una sera, però, si può cullare qualche pazzo sogno. In questa stagione avevamo già visto la Germani asfaltare Varese e Sassari, ma con tutto il rispetto non si tratta di roster come quello della Dolomiti Energia Trento e inoltre erano partite casalinghe.

(John Petrucelli recuperato a tempo di record dallo staff medico)
(L’abbraccio a fine partita tra Mauro Ferrari e Alessandro Magro)

Travolgenti. Vincere a Trento 69-93, dopo aver toccato anche il +35, ha però tutto un altro sapore. Sul campo dove aveva perso sei volte nelle sette gare giocate da quando è in serie A, Brescia si scrolla di dosso l’avversaria già in chiusura di primo quarto: dal 17-16 al 17-25. E da lì in avanti è goleada. In un amen il vantaggio va in doppia cifra, all’intervallo lungo è già tutto deciso: 32-52, nonostante il primo canestro da 3 (di Gabriel) arrivi proprio sul suono della sirena del minuto numero 20. In questo basket contraddistinto dall’esasperato tiro dalla lunga si può ancora prendere un margine di vantaggio così consistente anche senza triple? Sì, sì può. I secondi venti minuti sono di puro garbage time. Clamorosa Germani. Che non lascia una palla che è una, che va a rimbalzo con lo spirito di una finale scudetto (ops, scusate ci è scappata la parola proibita), che tocca anche il +35 (!) prima di alzare fisiologicamente le mani dal manubrio e concludere con Tanfoglio e Porto a bagnare i piedi in campo. 

(Amedeo Della Valle stringe il pugno: la Germani vince ancora. Anzi, stavolta domina)

Lo scenario. Sei uomini in doppia cifra. Spicca Massinburg con 17, ma la doppia doppia sfiorata da Akele (13 punti e 9 rimbalzi) è emblematica di una squadra dove l’Mvp di giornata può nascondersi anche in fondo alla panchina.  Verrebbe da chiedersi come è possibile nel giro di sole due settimane passare dalla pessima prestazione di Brindisi a una così sontuoso sul campo di una squadra che ha buone chances di passare il turno in Eurocup, ma non è il caso di farsi del male. Godersi il “sacco” di Trento è troppo bello. La Germani conferma che se difende con gli occhi della tigre poi in attacco il resto viene di conseguenza perchè c’è talmente tanto talento, che vincere è poi la logica conseguenza. Almeno per una notte Brescia torna regina in solitaria. Questa domenica toccherà a Venezia provare a rispondere, nella non semplice trasferta sul campo di Tortona. 

(Grande entusiasmo tra i tifosi della Germani a Trento)

(Un attimo di apprensione per l’infortunio alla gamba destra patito da Gabriel, ma il giocatore è poi rientrato in campo)