Una sconfitta indolore, o quasi, quella del Brescia contro il Parma, arrivata dopo il trittico terribile che il calendario aveva assegnato alle Rondinelle, contro la terza in graduatoria, la squadra che ha espresso il calcio più organizzato e la regina del campionato.
Arrivarci a 19 punti a tre giornate dalla fine del girone di andata, poteva essere l’inizio dell’ennesimo calvario, ipotizzando una salvezza diretta intorno ai 42 punti, ne avremmo avuti un paio da recuperare, cosa non proibitiva, ma che avrebbe lasciato meno margini di errore durante il ritorno.
Le prime due sono state vittorie, contro Como e Catanzaro, ma si è perso contro il Parma, anche per avere perduto qualche petalo importante, tipo Bisoli e Dickmann, oltre ai già indisponibili o acciaccati dopo le recenti gare. Il Parma ha anche una panchina notevole, mentre il Brescia, quando mancano un paio di colonne portanti, diventa molto meno competitivo.
In ogni caso, si gira a 25 punti, come l’anno scorso, ma con la differenza di avere un’identità, un allenatore ingrado leggere le partite e senza i paraocchi, forse meno ingerenze ( da chi, lo sappiamo tutti…) e un mercato dove fare le dovute correzioni.
Ci sono alcuni giocatori finiti ai margini, altri in scadenza che non vogliono restare, un portiere che serve per coprire l’infortunio a Lezzerini, ma si tratta di correttivi alla rosa, più che interventi sulle colonne portanti della squadra. A parte Cistana. Non entro nel merito della querelle tra il giocatore ed il suo procuratore contro Cellino, ma non sarebbe una perdita di poco conto, anche se, quello che pare un addio annunciato, pare aver tolto serenità al ragazzo, anche per essere stato degradato da vice capitano. Leggo sui social dei commenti davvero ingenerosi su Cistana, da gente che lo definisce un ingrato, a volersene andare in A, a chi ne sminuisce le qualità di giocatore.
Bisogna ricordare che, l’anno scorso, venne impiegato anche con una gamba e mezza, con pochi allenamenti e fuori forma, pur di dare maggiore forza alla difesa, causandogli ricadute per la fretta di rimetterlo in campo, e lui ha sempre detto si, per il bene della squadra della sua città.
Che ora voglia provare un’esperienza più consona alle sue qualità, lo possiamo pure capire, dopo aver dato tanto con la V sul petto, non conosco le proposte di rinnovo o le sue richieste, ma va lasciato andare, con un applauso per quello che ha dato.
Certo che andrebbe sostituito senza fare scelte scellerate, come fu l’anno scorso, quando se ne andò Moreo, sostituito da nessuno, con tre seconde punte in rosa e nessun centravanti di ruolo.
Quindi stiamo alla finestra, aspettando le news di Bresciangol, sempre sul pezzo anche nelle sessioni mercato, aspettando buone notizie che, di cattive, ne abbiamo già avute troppe…
Ezio Frigerio